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  • Immagine del redattoreDanilo Guerricchio

Salone Del Mobile 2022

C’è una canzone di Califano presentata a Sanremo nel 2005 che nel ritornello recita “non sono stanco è stato un errore pensarlo”. Direte voi cosa c’entra il Califfo, cantore di una certa cultura, con l’architettura, il design e il salone del mobile? Presto detto. Il fatto è che anche per Milano non bisogna mai escludere un ritorno. E’ una città alla quale sono particolarmente legato e che ha sempre il fascino dell’unico grande amore. Quello che in qualche modo resta anche se ci si lascia e ne arrivano di nuovi. Diversi, grandi, ma in qualche modo mai paragonabili.

Il fatto è che in questi giorni si è vista una Milano splendida e un Salone del Mobile splendido.




Qualcosa oltre alle più rosee aspettative, con un’energia, un’emozione e un’eleganza uniche.

Milano non si è fermata, si è solo preparata, per crescere ancora, per migliorare, per reagire ad un periodo nero per l’economia e per la città stessa, che ha visto diminuire di colpo i flussi che la rendevano tanto internazionale.


In questi giorni questo lavoro si è visto, la città sta diventando splendida, vivibile come poche e soprattutto con una capacità di reazione che forse e purtroppo nessuna città in Italia può vantare. Ed il Salone del Mobile ha acquisito ulteriore forza in questa ottica, un segno di ripresa fortissimo e che ci voleva dopo 2 anni di chiusura anche alla socialità. L’evento, lo sappiamo tutti, è, prima che internazionale, una festa di città, perché ne coinvolge ogni angolo, ed è un evento democratico come pochi e come il design dovrebbe essere, cioè alla portata di tutti.



La qualità dei prodotti e degli allestimenti di quest’anno ne sono dimostrazione.

Chi ha partecipato attivamente a questi giorni sa sicuramente di cosa parlo, per chi purtroppo non c’è stato pubblico un po' di scatti che non rendono sicuramente l’emozione ma fanno intuire il contesto.


Una cosa è certa, Milano in questa settimana è stata il simbolo della reazione e della ripresa. Impariamo ad essere curiosi e reattivi, le crisi possono rafforzare se si ha l’obiettivo e la lungimiranza di guardare oltre.








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